GIOVANNI CARUSO

Giovanni Caruso

In ricordo del fondatore della nostra Sezione di Castelbellino


Mi sia consentito, per ricordare l’amico Giovanni Caruso, una testimonianza personale. Nel giorno del funerale, il 27 gennaio scorso, mandai al Sindaco di Castelbellino, Andrea Cesaroni, un messaggio che ricorda la “nostra” storia, parte di quella di Castelbellino, città dove Giovanni Caruso fu sindaco per quasi trent’anni (1975-2004).

“Egregio Signor Sindaco, ho avuto oggi la dolorosa notizia della scomparsa dell’amico Giovanni Caruso. Con sua moglie, la prof. Licia Bocci, mi accolse a Castelbellino quando andai per una ricerca su Garibalda Canzio, una delle nipoti di Giuseppe Garibaldi, mio bisnonno, nei primi anni 2000. Fui felicemente sorpresa nello scoprire la sua storia: lui, giovane Segretario Comunale, era stato accolto in casa di Garibalda Canzio, considerandola col tempo come una anziana zia. Forse fu lei a favorire il suo inserimento nella piccola comunità e l’incontro con Licia, compagna molto amata. Volle che ci fosse uno spazio nel Museo di Villa Coppetti per il ricordo di Garibalda, una targa sulla casa dove lei abitò. Poi mi invitò a formare una sezione dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, allora presieduta dal col. Lando Mannucci, sviluppando un programma di conferenze a tema risorgimentale per le quali ebbe un ruolo importante il compianto amico Sandro Franconi, animatore culturale della città. Accolse la bandiera sociale nella sala consiliare del Comune e con una bella, affettuosa cerimonia, mi volle cittadina onoraria di 
Castelbellino. La sua accoglienza, la sua compagnia, sempre assieme a Licia, erano gentili, nel senso più bello della parola, segnate dalla naturale eleganza e riserbo dei modi. Anche se lo sapevo malato e ricoverato da tempo, la sua scomparsa mi colpisce, ma sono sicura che non è 
stato dimenticato nella città che ha tanto amato.”

Giovanni Caruso aveva 89 anni. Classe 1931, era nato a Monreale (Palermo) e si era laureato in giurisprudenza. Garibalda Canzio (1886-1969) residente a Palazzo Chiodi, amica della famiglia Chiodi e residente a Castelbellino, era nipote di Giuseppe Garibaldi e Anita, ultima figlia della loro figlia Teresita, sposa di Stefano Canzio. Un sodalizio che sembrava improbabile e invece fu profondo.
La situazione sanitaria non mi ha permesso di partecipare alla cerimonia funebre, come avrei voluto, che si è svolta nella bella Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, a Castelbellino Stazione il 27 gennaio. La tomba di famiglia è a Mergo (Ancona). Erano presenti il presidente della nostra Sezione, prof. Ettore Baldetti, che ha diramato un messaggio alla stampa e a tutta l’ANVRG; il vicepresidente Massimo Costarelli, già vice sindaco ai tempi di Caruso, una rappresentanza dei soci e il labaro associativo. Non è stato presente con nostro grande dispiacere il picchetto d’onore dei garibaldini dell’Accademia di Oplologia e Militaria presieduta da Massimo Ossidi, che rese omaggio al prof Piccinini, per un disguido tecnico nella comunicazione dei funerali. Da noi di Roma il fiore dell’amicizia.
Se ancora oggi abbiamo una posizione come associazione nelle Marche, questo è dovuto al Sindaco Caruso, che ha saputo trovare degni successori per la nostra Associazione con il prof. Gilberto Piccinini in primis, tra i suoi colleghi del Consiglio comunale e con i gruppi di Penne e Barbara. Tra di loro è nata la nuova presidenza con il prof. Ettore Baldetti, e così il presidente Caruso ha assunto anche il primo compito di un presidente: non abbandonare la Sezione ma depositarla quando indispensabile in buone mani.

Annita Garibaldi